Sempre in cammino sul nostro percorso di sviluppo personale.
Sai che ognuno di noi influenza, attraverso la gestione dello spazio, la propria emotività e quella degli altri?
Hai mai osservato attentamente il tuo corpo quando sei con gli altri?
Ti sei mai reso conto che tra noi e gli altri tendiamo a mantenere spontaneamente e inconsciamente una distanza, uno spazio che va dal contatto fisico fino a più di due metri.
Quando dialoghiamo con un amico, pensiamo a quale distanza da lui ci poniamo con il nostro corpo, è importante!
E’ semplice, se non lo ricordi prova ad avvicinarti a un tuo amico e quasi per magia vedrai che il tuo corpo, senza un comando volontario, si fermerà a una distanza molto precisa. Quella è proprio la distanza che per te è inconsapevolmente “OK”.
Osserviamo inoltre che anche il nostro amico ha una distanza specifica, che desidera avere con noi, e se quella posta da noi non è per lui “OK”, la varierà.
Questa potrebbe però per noi non essere più “OK” e quindi varieremo la nostra fino a che per piccoli spostamenti e aggiustamenti di entrambi, non ci si accorderà inconsapevolmente su una distanza condivisa.
Questa distanza è talmente importante che se proviamo ad allontanarci di un solo passo ci accorgeremo, questa volta consapevolmente, che qualcosa non va; avvertiremo qualcosa d’innaturale, le stesse sensazioni che proverremmo se ci avvicinassimo di un passo o fino al contatto fisico.
La cosa importante che ti invito a sperimentare è come le distanze variano in relazione agli amici, al grado di conoscenza e intimità che si è instaurata, ai ruoli sociali alle differenze di sesso.
Con il nostro partner, ad esempio, la distanza OK è quella del contatto! Bene, prova ad aumentarla senza dirgli nulla. Probabilmente, tenderà ad avvicinarsi, ma se insisti, da reazione inconsapevole passerete ad azioni consapevoli e ti chiederà spiegazioni per quel comportamento.
Che cosa è, dunque, questa distanza?
Tutti noi, intorno al nostro corpo abbiamo uno spazio, un apparente vuoto che ci avvolge, ci separa e ci protegge dal resto del mondo.
Lo spazio che ci separa dagli altri è uno spazio mentale che esiste nella nostra mappa del mondo ed è chiamato spazio prossemico o bolla prossemica perché si sviluppa tutta intorno a noi come una sfera.
Lo spazio che sussiste tra noi e gli altri non è neutro. Se, infatti, una persona si avvicina ”troppo” a noi, cominciamo a sperimentare particolari sensazioni come ad esempio “fastidio” o “imbarazzo” e reagiamo di conseguenza ripristinando le “giuste” distanze. Così come, se si allontana “troppo” da noi.
Il più delle volte comunichiamo, agiamo e reagiamo, mettiamo e ripristiniamo distanze, senza esserne consapevoli.
Secondo gli studi, le distanze relazionali possono essere condensate in tre gruppi, intime da 0 a circa 30 cm, amicali fino a circa 1 metro, fino ai 3 metri sociali, oltre questo limite non si registra influenza. Vedi anche cosa comunica la stretta di mano.
Le applicazioni pratiche sono molteplici, pensiamo a quanto, per entrare in rapporto con una persona, sia importante rispettare le sue distanze: se ci avviciniamo troppo, o troppo poco, potrà pensare ad esempio che “a pelle” non siamo simpatici.
Ora che ne sei consapevole, gioca, divertiti, sperimenta le distanze e nota come puoi generare sensazioni positive “trovando e rispettando” la distanza “OK” del tuo interlocutore… o puoi generare sensazioni negative “non cogliendo o non rispettando” la distanza “ok” del tuo interlocutore.
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