Nel nostro percorso di crescita personale, iniziamo oggi ad avventurarci nell’impresa di dare qualche pillola formativa utile in un universo complesso e variegato ossia il rapporto di coppia. Partiamo da un dato sociale: le coppie in crisi aumentano in maniera preoccupante, al pari di malessere relazionale, tradimenti, separazioni, divorzi.
In una delle sessioni di counseling di coppia tenuta durante queste feste, chiedendo quanto tempo entrambi dedicassero mediamente a raccontarsi l’uno all’altro, a parlare delle proprie emozioni, sentimenti, progetti, sogni, la risposta è stata “Non lo facciamo mai!”. Alla domanda quanto tempo passate in conflitti, contrasti e liti, mi hanno detto “Quasi sempre!”.
L’esperienza come counselor di coppia di questi ultimi anni, in effetti, mi ha fatto vedere chiaramente una convinzione largamente diffusa nella nostra società: basta l’attrazione iniziale, l’innamoramento successivo e la promessa finale per avere una coppia solida, gioiosa e appagante.
Da questa illusione, svenduta e propinata costantemente dai media, si passa alla disillusione che non è tutto automatico e lineare come sembra, il principe azzurro e la donna della vita sono personaggi, la coppia, invece, non è un film ma una relazione.
- Una relazione si costruisce e questo spesso viene evitato perché sembra poco romantico.
- Una relazione ha bisogno d’impegno e cura e questo spaventa.
- Una relazione cambia costantemente e segue la regola universale della vita: o cresce o muore; anche questo viene vissuto come strano e ci si ritrova ad ascoltare farsi come “Perché non è più come quando ci siamo conosciuti?”. Conosci davvero qualcosa, qualcuno o una relazione che rimanga identica per anni?
Non possiamo cristallizzare il tempo. Tutto cambia, l’attrazione si affievolisce, l’innamoramento è una fase, il sentimento da solo non basta. Quando ci si scontra con queste piccole evidenze crolla il sogno e si pensa che la coppia sia finita, ci si rifugia spesso in spensierate e comode “storie” parallele che apparentemente rappresentano la soluzione, il luogo della leggerezza, il ritorno al prendere “solo il meglio”… ma il vuoto cresce.
Significa allora che non si possa stare bene in coppia?
Il problema vero è che ci ostiniamo a pensare per opposti, o è bianco o è nero; o è amore e tutto deve andare liscio da se o c’è bisogno di impegnarsi, capirsi, dialogare e ascoltare…ma allora non è amore. La TV lo insegna, il cinema lo conferma, quindi sarà così?
Chiediamocelo per un attimo: il sentimento è proprio opposto al dialogo? Il romanticismo veramente non prevede confronto? Una relazione davvero esclude l’impegno?
Impariamo a leggere, scrivere, guidare auto, usare computer, ma nessuno ci insegna ad accrescere la nostra intelligenza emotiva.
Se ci pensiamo non è così automatico gestire le nostre emozioni, comprendere i nostri stati d’animo, migliorare le nostre relazioni.
Possiamo imparare però a migliorare l’ascolto, comunicare in modo più efficace, costruire relazioni armoniose, gestire meglio le nostre emozioni e quelle altrui.
Nel prossimo post sulla coppia vedremo insieme uno dei nemici del dialogo in coppia e alcune piccole strategie pratiche per evitarlo.
Iniziamo a porci delle semplici domande:
Quanto parlo di me e delle mie emozioni in coppia?
Quanto di me realmente condivido?
Quanta libertà di dialogo sperimento?
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Splendida giornata a te!