La relazione con le emozioni
Da dove nasce la tua vergogna?
Da dove nasce la tua vergogna?
Cosa è la vergogna? Quando proviamo vergogna e come si manifesta?
La vergogna è un emozione. Spesso si manifesta a partire da un giudizio, sia esso interno, sia percepito come esterno. Un giudizio che segue a ciò che noi consideriamo un fallimento.
Infatti, molto spesso, la nostra vergogna parte da qualcosa che consideriamo un errore: sbagliamo qualcosa, ci sentiamo inadeguati e proviamo vergogna.
Noi, però, possiamo leggere la nostra vergogna, così come tutte le caratteristiche che ci appartengono, secondo due paradigmi: o in termini evolutivi oppure in termini paralizzanti. Possiamo, cioè, approcciarci alla vergogna o accogliendola e imparando qualcosa da essa, oppure viverla come una catena che ci blocca e non ci fa andare avanti nel nostro percorso di crescita.
La vergogna innanzitutto è legata al nostro giudizio, e al fallimento che a sua volta è legato al sentire di aver sbagliato.
Ma che succede se qualcuno mi giudica? Mi sento colpevole, sbagliato. Perché? Perché credo che ci siano delle condizioni di amabilità. Quindi creo la maschera e mi nascondo dietro un’ immagine di me che voglio dare. Ognuno di noi si vergogna di cose diverse e quindi decidiamo di mostrare solo quello che ci sembra buono, accettabile, amabile.
La parte della vergogna che ci tiene legati è l’orgoglio: non ammettiamo di avere anche parti che non ci piacciono e quindi non le accettiamo, perchè crediamo che se le mostriamo saremo rifiutati e gli altri smetteranno di amarci. Ma stiamo interpretando un personaggio. Siamo molto lontani dal nostro vero sè.
Il primo vero atto di un cammino di evoluzione vero e leggero è l’accettazione con umiltà di come siamo, della nostra fallibilità ed umanità.
E tu, che relazione hai con la tua vergogna?
Fammi sapere nei commenti,
Antonio
La
relazione con le emozioni
Da dove nasce la tua vergogna?
Da dove nasce la tua vergogna?
Cosa è la vergogna? Quando proviamo vergogna e come si manifesta?
La vergogna è un emozione. Spesso si manifesta a partire da un giudizio, sia esso interno, sia percepito come esterno. Un giudizio che segue a ciò che noi consideriamo un fallimento.
Infatti, molto spesso, la nostra vergogna parte da qualcosa che consideriamo un errore: sbagliamo qualcosa, ci sentiamo inadeguati e proviamo vergogna.
Noi, però, possiamo leggere la nostra vergogna, così come tutte le caratteristiche che ci appartengono, secondo due paradigmi: o in termini evolutivi oppure in termini paralizzanti. Possiamo, cioè, approcciarci alla vergogna o accogliendola e imparando qualcosa da essa, oppure viverla come una catena che ci blocca e non ci fa andare avanti nel nostro percorso di crescita.
La vergogna innanzitutto è legata al nostro giudizio, e al fallimento che a sua volta è legato al sentire di aver sbagliato.
Ma che succede se qualcuno mi giudica? Mi sento colpevole, sbagliato. Perché? Perché credo che ci siano delle condizioni di amabilità. Quindi creo la maschera e mi nascondo dietro un’ immagine di me che voglio dare. Ognuno di noi si vergogna di cose diverse e quindi decidiamo di mostrare solo quello che ci sembra buono, accettabile, amabile.
La parte della vergogna che ci tiene legati è l’orgoglio: non ammettiamo di avere anche parti che non ci piacciono e quindi non le accettiamo, perchè crediamo che se le mostriamo saremo rifiutati e gli altri smetteranno di amarci. Ma stiamo interpretando un personaggio. Siamo molto lontani dal nostro vero sè.
Il primo vero atto di un cammino di evoluzione vero e leggero è l’accettazione con umiltà di come siamo, della nostra fallibilità ed umanità.
E tu, che relazione hai con la tua vergogna?
Fammi sapere nei commenti,
Antonio