La relazione con le emozioni
Episodio 261 – Check up emotivo. Scopri il tuo grado di benessere emotivo.
Tutti vogliamo stare bene e ognuno cerca delle strategie per poter accrescere il proprio benessere emotivo.
Ma da dove possiamo partire? Quali sono i passaggi per fare una valutazione sul nostro stato emotivo?
Prestare attenzione alle proprie emozioni e comprendere come valutare il proprio stato emotivo è di fondamentale importanza. Il benessere emotivo non consiste nell’ essere sempre felici, ma nel saper gestire efficacemente le diverse emozioni che si provano. Per valutare il benessere emotivo possiamo iniziare con l’identificazione delle emozioni provate e la valutazione dell’intensità da 1 a 10 in situazioni specifiche. Possiamo, per esempio, valutare diverse situazioni come la frustrazione, il conflitto e la rinuncia alla gratificazione e le emozioni provate in tali contesti. E’ importante essere onesti con se stessi nella valutazione del proprio benessere emotivo e prestare attenzione al fatto che valori elevati di emozioni negative possono richiedere un lavoro di gestione e miglioramento.
Ma quali sono i sintomi legati al malessere emotivo a cui prestare attenzione?
In primo luogo, il pensiero dicotomico, ossia la tendenza a vedere le situazioni in modo polarizzato, con la necessità di dimostrare di avere ragione o di considerare gli altri come nemici. Questo può generare reattività e tensioni nelle relazioni interpersonali.
In secondo luogo, il pensiero catastrofico, che consiste nella tendenza a immaginare scenari negativi e catastrofici anche di fronte a situazioni di minore entità. Questo tipo di pensiero può alimentare ansia e preoccupazione costante. Inoltre, la personalizzazione, ovvero la tendenza a personalizzare situazioni ed eventi, come se il mondo girasse intorno a noi.
Infine la difficoltà di gestire le emozioni di secondo livello, ovvero quelle generate dalla mente, riflettendo sulle situazioni che scatenano queste emozioni e a registrando quando si verificano, per poter lavorare sulla comprensione delle situazioni e dei pensieri associati, al fine di modificare la percezione e le reazioni emotive. L’obiettivo è sviluppare una migliore gestione delle emozioni.
Cosa possiamo fare? Osservare e riconoscere le proprie emozioni, attraversarle senza paura e smettere di giudicarle. Fare un check-up delle situazioni che attivano le emozioni e valutare l’intensità di sintomi come la rabbia, la paura o la tristezza. Praticare la meditazione per osservare e riconoscere i propri pensieri, senza cercare di zittire la mente.
Questi sono solo alcuni esempi di strategie da utilizzare per iniziare a lavorare con le proprie emozioni e aumentare il proprio benessere emotivo.
La relazione
con le
emozioni
Episodio 261 – Check up emotivo. Scopri il tuo grado di benessere emotivo.
Tutti vogliamo stare bene e ognuno cerca delle strategie per poter accrescere il proprio benessere emotivo.
Ma da dove possiamo partire? Quali sono i passaggi per fare una valutazione sul nostro stato emotivo?
Prestare attenzione alle proprie emozioni e comprendere come valutare il proprio stato emotivo è di fondamentale importanza. Il benessere emotivo non consiste nell’ essere sempre felici, ma nel saper gestire efficacemente le diverse emozioni che si provano. Per valutare il benessere emotivo possiamo iniziare con l’identificazione delle emozioni provate e la valutazione dell’intensità da 1 a 10 in situazioni specifiche. Possiamo, per esempio, valutare diverse situazioni come la frustrazione, il conflitto e la rinuncia alla gratificazione e le emozioni provate in tali contesti. E’ importante essere onesti con se stessi nella valutazione del proprio benessere emotivo e prestare attenzione al fatto che valori elevati di emozioni negative possono richiedere un lavoro di gestione e miglioramento.
Ma quali sono i sintomi legati al malessere emotivo a cui prestare attenzione?
In primo luogo, il pensiero dicotomico, ossia la tendenza a vedere le situazioni in modo polarizzato, con la necessità di dimostrare di avere ragione o di considerare gli altri come nemici. Questo può generare reattività e tensioni nelle relazioni interpersonali.
In secondo luogo, il pensiero catastrofico, che consiste nella tendenza a immaginare scenari negativi e catastrofici anche di fronte a situazioni di minore entità. Questo tipo di pensiero può alimentare ansia e preoccupazione costante. Inoltre, la personalizzazione, ovvero la tendenza a personalizzare situazioni ed eventi, come se il mondo girasse intorno a noi.
Infine la difficoltà di gestire le emozioni di secondo livello, ovvero quelle generate dalla mente, riflettendo sulle situazioni che scatenano queste emozioni e a registrando quando si verificano, per poter lavorare sulla comprensione delle situazioni e dei pensieri associati, al fine di modificare la percezione e le reazioni emotive. L’obiettivo è sviluppare una migliore gestione delle emozioni.
Cosa possiamo fare? Osservare e riconoscere le proprie emozioni, attraversarle senza paura e smettere di giudicarle. Fare un check-up delle situazioni che attivano le emozioni e valutare l’intensità di sintomi come la rabbia, la paura o la tristezza. Praticare la meditazione per osservare e riconoscere i propri pensieri, senza cercare di zittire la mente.
Questi sono solo alcuni esempi di strategie da utilizzare per iniziare a lavorare con le proprie emozioni e aumentare il proprio benessere emotivo.