Riprendiamo il nostro avventuroso cammino nello sviluppo personale.
La famosissima autostima, questo concetto di cui si dice “Bisogna averne molta e buona!”, cos’è precisamente? Soprattutto cosa ha a che fare con convinzioni personali e crescita personale?
Andiamo per ordine, l’autostima è generalmente definita come:
“L’azione di valutare se stessi come insieme di determinate caratteristiche, nonché il giudizio risultante da questa valutazione. L’autostima è il rapporto tra come siamo e come invece vorremmo essere”.
Bene, l’autostima è, dunque, sia un processo sia un giudizio.
Come processo, l’autostima è un’autovalutazione, consiste cioè nel valutare se stessi.
Una domanda che sorge spontanea è: in che modo? Utilizzando quali criteri?
Prima distinzione fondamentale che occorre fare: ti valuti o ti giudichi?
Attenzione è fondamentale cogliere questa distinzione, ne va della qualità della nostra crescita personale.
La differenza sembra sottile ma in realtà è netta.
Il giudizio:
- è definitivo
- è generale e astratto
- riguarda te come persona
- produce senso di colpa e inadeguatezza
- ti demotiva, genera vittimismo e rabbia
- è statico, t’imprigiona nella pozza dell’impotenza
“Io sono fatto male!”, “Sono peggiore degli altri!”, “Sono troppo…”, “Sono poco….” “Sbaglio sempre tutto!”. Mai pronunciate frasi come queste?
Credo proprio di sì perché è semplice farlo…siamo tutti molto bravi a giudicarci.
Ora fermati un attimo e respira profondamente. Rileggile lentamente, con calma, ritorna ai momenti in cui te le dici, ritrova dentro di te le sensazioni che producono, rivivile adesso e nota bene, sono sensazioni positive? Stimolanti? Che motivano?
Solitamente la risposta è no.
Quasi sempre il giudizio riguarda l’identità, la persona, inizia con “Io sono….”
L’autostima però è una valutazione e di solito, per valutare si utilizza il confronto.
In questo caso specifico il confronto è
- Tra noi e altri
- Tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.
Nel primo caso, confronto tra me e altri, l’errore principale che la maggior parte di noi commette è quello di non valutare secondo specifici comportamenti, caratteristiche, atteggiamenti ma di emettere un giudizio complessivo e molto astratto del tipo “Lui è migliore di me”, “Lui è più ingamba di me”.
Concetti così astratti e generici suonano dentro di noi come veri giudizi, sentenze senza appello, realtà cui doversi arrendere, non certo come stimoli per agire e migliorare.
Facciamo un esempio per capire meglio:
Decido di cucinare una pietanza, m’impegno con tutto me stesso e una volta pronta la faccio assaggiare a una persona cara. Chiedo ovviamente una valutazione della pietanza e unico commento è: “Quella che fa mia sorella è migliore!”.
Bene,
Che cosa cambio nella pietanza?
Come la miglioro?
Quanto questo giudizio mi spinge ad agire serenamente per migliorare?
Quanto questo verdetto m’innervosisce e mi blocca?
Non mi da alcuna indicazione sul cosa fare e come farlo; è un giudizio: non mi fornisce cioè alcuna possibilità di miglioramento!
Genera in me la convinzione che “IO SONO PEGGIORE DI LEI!”. Come abbiamo visto in precedenza, una convinzione di questo tipo non è molto motivante; ora possiamo aggiungere che non ci garantisce certo una buona, sana e abbondante autostima.
Accrescere l’autostima è possibile a patto che mi conceda delle possibilità di azione, valutazione, miglioramento.
Tornando al confronto tra persone, io-lui, la domanda che mi pongo spesso è: dove si prende il personometro?
Pensiamoci, per dire che lui è più veloce di me occorre un misuratore di velocità/tempo, il cronometro; per dire che lei è più alta di me occorre un’unità di misura e un misuratore, il metro; per dire che lui/lei è meglio di me come persona…occorre il personometro, dove si acquista?
Lo stesso vale ovviamente per il confronto tra ciò che sono e ciò che vorrei essere… ma questo lo affronteremo bene nel prossimo post.
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Splendida Giornata a te!