Episodio 260 – Cambiare per crescere: i passi del cambiamento personale

Episodio 260 – Cambiare per crescere: i passi del cambiamento personale

Spesso nonostante la ricerca frenetica per raggiungere un obiettivo specifico, per avare un cambiamento, bastano poche cose, semplici, ma vanno applicate. San Francesco dice: cominciate col fare ciò che necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile. Il punto di partenza per avere un cambiamento dunque è fare ciò che è necessario. Cosa è il necessario? 1) L’auto-osservazione: cosa accade dentro di me? Questo toglie ogni forma di personalizzazione. Nel fare questo spesso commettiamo degli errori: il primo errore è osservare per cambiare (quando osserviamo dobbiamo osservare per osservare, ci immergiamo nella realtà osservandola); un altro errore è conoscere se stessi (scambiamo per giudicare se stessi: se mi osservo per avere l’ultima verità su me stesso perdo di vista che sono un divenire costante); un altro errore è provare a fare la media matematica: spesso ci osserviamo per fare la media matematica…ci valutiamo e poi facciamo una media tra i “voti” che ci diamo. Quando ci ascoltiamo mettiamo più armonia dentro di noi. 2) Non giudizio: quando siamo nel come dovremmo essere, siamo nel conflitto, nella condanna. Non possiamo cambiare fintanto che ci giudichiamo. Ci vuole onestà e coraggio per osservare senza giudicare. 3) Volontà: impegno, sforzo e pratica: ci vuole impegno, anche di non intervenire, per restare nell’osservazione; ci vuole sforzo, perché potrebbe essere faticoso restare nell’osservazione; pratica perché bisogna allenarsi ad osservare. 4) Costanza: smetterla di chiedersi qual è il passo successivo, perché la vita è un alternarsi continuo e armonioso. La mente, invece, è tarata così, su queste domande: • chi voglio apparire? • Chi devo essere? • Chi voglio essere? E alla fine osserviamo chi siamo…lo lasciamo sempre in ultimo piano. Quanta energia spendiamo per sembrare chi non siamo? Mettersi di fronte a se stessi è difficile, ma è liberante. Vuol dire scoprire la verità di se stessi e la verità rende liberi. Il cambiamento, in questo senso, non è la finalità, ma avviene e basta.
Episodio 259 – Come trasformare l’odio di sé in Amore e CAMBIARE davvero

Episodio 259 – Come trasformare l’odio di sé in Amore e CAMBIARE davvero

Quante volte ci sentiamo stanchi e intrappolati nell’odio verso noi stessi? Desideriamo cambiare e imparare ad amarci davvero, ma non sappiamo come fare. L’amore è uno stato di coscienza. Amare se stessi vuol dire vedere serenamente e col cuore aperto tutti i proprio i limiti e partire dall’accettazione dei propri limiti con amorevolezza. Non si tratta di essere perfetti, ma si tratta di essere consapevoli di se stessi. Finchè aspiriamo a non sbagliare per amarci non riusciremo mai a farlo davvero. Quali sono i sintomi del non amore di sé? • Odio di sé: può essere esplicito (mi odio quando…) o implicito, inconsapevole (autosabotaggio, sentirsi inferiori o inadeguati; si riconosce dal non sapersi stare accanto, dal non riuscirsi ad incoraggiare); • Autoindulgenza: vuol dire non tenerci a stare bene, a dare il meglio; sono quei comportamenti che mettiamo in atto quando siamo troppo indulgenti o troppo giudicanti verso noi stessi. Questo vuol dire che non ci amiamo; • Negazione del sé inferiore: negare il nostro sé inferiore, non riesco a vedere il mio grande ego e lo nego; • Giustificazioni e accuse: perché abbiamo bisogno di giustificarci e accusare gli altri? Per Il timore di avere delle colpe e questo indica che siamo nell’amore condizionato. Questi sono filtri che non ci permettono di conoscerci, di vederci. E quindi di amarci. Come si arriva all’AMORE DI Sé? Attraverso questi passaggi: • conoscenza: l’amore presuppone conoscenza, di se stessi innanzitutto; • consapevolezza: la consapevolezza è analisi di ciò che accade, non è giudizio, ma feedback. Cosa evitare per accrescere la vera consapevolezza? Autoindulgenza e ipergiudizio, bisogna semplicemente guardare ed essere consapevoli di quello che accade dentro di noi. • Accettazione: non è rassegnazione (io sono così); accettazione vuol dire non negare quello che sta accadendo, senza filtri (giustificazione, accuse, proiezioni, etc.); • cura di sé: sapersi stare accanto: quali sono i momenti in cui vi prendete cura di voi stessi? • Crescita ed evoluzione: mi conosco, sono consapevole del mio mondo interno, accetto, mi prendo cura della parte di me che voglio cambiare e promuovo crescita ed evoluzione. Queste sono i punti fondamentali dell’amore di sé.
Episodio 255 – La battaglia dentro di noi: come risolvere i conflitti interiori

Episodio 255 – La battaglia dentro di noi: come risolvere i conflitti interiori

La battaglia dentro di noi: come risolvere i conflitti interiori. Cosa è il conflitto interno? Come possiamo riconoscerlo? A cosa serve? Il conflitto interno è una delle cause principali della nostra sofferenza. Noi passiamo molto tempo in conflitti interni più che nei conflitti con gli altri. Il conflitto è costituito da tensioni emotive o mentali causate da idee, sentimenti, convinzioni o valori contrastanti; si tratta di due forze che vanno o che tirano in direzioni opposte. Di solito si tratta di un conflitto tra conscio ed inconscio. Come possiamo riconoscere i nostri conflitti interni? Possiamo farlo prestando attenzione a cosa producono in noi: • ansia e pura • stress • irritabilità • indecisione e blocco • evitamento Ma perché si creano i conflitti? Dentro di noi abbiamo tante parti. Quello che è importante comprendere è che tutte le nostre parti vogliono raggiungere le stesso obiettivo, ma in maniera diversa. Per poter andare oltre il conflitto è necessario imparare la mediazione interna, partendo dalla considerazione che ogni parte: • ha la sua dignità • vuole essere vista e ascoltata e accettata • agisce per la tua felicità • fa il meglio che sa fare il punto di partenza è riconoscere il conflitto e prendere in considerazione il fatto che le parti inconsce sono molto più potenti di quelle razionali; una volta rintracciato il conflitto, possiamo instaurare un vero e proprio dialogo tra le parti, fatto di negoziazione e mediazione tra le parti, cercando di focalizzarsi sempre sulle intenzioni positive e costruttive che la parte ha nei nostri confronti.