Episodio 209 – Trovare la pace

Episodio 209 – Trovare la pace

Trovare la pace: come si fa? Ognuno di noi cerca la felicità. E la felicità passa attraverso la pace. Ci sono però degli ostacoli che ci impediscono di raggiungerla, primo tra tutti la paura. La pace è un elemento centrale per l’umanità e per il percorso individuale di ognuno di noi. Quando parliamo di pace non possiamo prescindere dall’aspetto spirituale. La pace è uno stato profondo che non arriva dalla mente. La mente, infatti, è conflittuale, funziona sul dualismo. Mentre la pace è equilibrio e armonia. Cosa ostacola la pace? Ciò che ostacola la pace è il cuore turbato dalla guerra della mente e dalla paura che questo produce. La nostra mente è conflittuale e il continuo lavoro di pensieri e rimuginii ci allontana dalla pace. La pace è oltre la mente. Ognuno di noi involontariamente genera conflitto, innanzitutto al proprio interno. Ed è questo a contribuire poi ai conflitti più grandi. Se non cominciamo a imparare a gestire i piccoli conflitti avremo paura e non sapremo gestire quelli più grossi. Quanta guerra portiamo noi nelle nostre relazioni? E quanta guerra portiamo in noi stessi? Lo sguardo va rivolto all’interno. La pace deve discendere dall’anima e pervadere la personalità: è necessario guardare i conflitti e fare pace con se stessi. Se non risolviamo i conflitti interni, all’esterno porteremo paura e rabbia. Ed è per questo che il lavoro interno da fare, concreto e quotidiano, per poter raggiungere la pace è imparare a conoscere noi stessi, che vuol dire avere padronanza di sé, che diventa capacità di rimanere in pace. Che cosa possiamo fare concretamente per trovare pace? Concederci del tempo per cercare la pace che è dentro di noi (non c’è da costruire, è già dentro di noi) e ascoltarsi, stare sul respiro, ascoltare le tensioni e starci sopra. Possiamo inoltre costruire dentro di noi un posto di pace, che non sia esterno, su cui spostare la nostra attenzione e poi dimorare in questo luogo di pace, per respirare, vivere, fare esperienza, sentire, percepire la pace. Antonio
Episodio 208 – La manipolazione e le relazioni

Episodio 208 – La manipolazione e le relazioni

Quali modalità utilizziamo per manipolare? Uno dei principali strumenti che viene utilizzato nella manipolazione è la comunicazione. Ci sono diverse tecniche di comunicazione utilizzate nella manipolazione. La tecnica principale della manipolazione utilizzata a livello di comunicazione è lo spostamento. Lo spostamento consiste nello spostare, appunto, la comunicazione dal fatto, da ciò che è accaduto realmente, a qualcos’altro. Non si parla mai del fatto, del problema o di ciò che non va, ma il manipolatore sposta la comunicazione evitando i fatti e iniziando ad accusare l’altro, sul quale viene riversata tutta la responsabilità della relazione. L’incapacità del manipolatore di prendersi la responsabilità della relazione, o anche semplicemente della comunicazione che utilizza, si manifesta anche in forme di comunicazione che utilizzano l’umorismo, il dire e non dire, il “rimangiarsi” quello che si è detto, negare o accusare l’altro di aver capito male. Sono tutte forme di manipolazione. Un’altra forma di manipolazione comunicativa è l’utilizzo di una comunicazione paradossale basata su una relazione di doppio legame. Si tratta di una comunicazione incoerente, per cui, in casi estremi si arriva anche alla schizofrenia, ad una vera e propria dissociazione dalla realtà. La comunicazione che usa il doppio legame consiste nel mandare due messaggi contrastanti utilizzando due canali comunicativi diversi: dico una cosa e ne faccio un’altra; dico e nego la stessa cosa. L’altro si sente paralizzato, perché non vede via d’uscita e sente che qualsiasi cosa fa è sbagliato. Quindi è necessario prestare molta attenzione alla comunicazione nelle relazioni. Come si può imparare a gestire la manipolazione? Innanzitutto occorre lavorare sui propri bisogni, occorre imparare a gestire le proprie emozioni ed è necessario imparare a mettere dei confini ben definiti nelle proprie relazioni.
Episodio 207 – Manipolazione psicologica: come funziona?

Episodio 207 – Manipolazione psicologica: come funziona?

Manipolazione psicologica: come funziona? La manipolazione e la comunicazione manipolativa sono un tema centrale nelle relazioni. In tutti i tipi di relazione, sia quella con noi stessi sia in quella con gli altri. Il passaggio fondamentale dal quale partire per comprendere come funziona la manipolazione è che tutti manipoliamo e tutti siamo manipolati. La manipolazione è una forma di comunicazione finalizzata ad ottenere un tornaconto per chi manipola, spacciandolo per un comportamento spontaneo dell’altro. La manipolazione è portare l’altro a fare quello che noi vogliamo, senza fare richieste chiare e esplicite. Attraverso la manipolazione noi agganciamo emotivamente l’altro e proviamo ad indurlo a fare qualcosa che volgiamo noi, spesso facendolo sentire in colpa o in debito con noi. La manipolazione spesso viene utilizzata attraverso l’adulazione: l’altro viene messo sul piedistallo, viene adulato appunto per ottenere qualcosa in cambio. Si fa sentire unico e speciale, per poi ricevere il proprio tornaconto. Un altro tipo di manipolazione è la svalutazione: se non fai non vali. Si fa all’altro la richiesta implicita: dimostrami di valere e se non lo fai sarò costretto ad allontanarmi da te. E sarà stata solo colpa tua. Questi due modi molto spesso si alternano tra loro. L’obiettivo è sempre ottenere qualcosa in cambio, in particolare ottenere il controllo sull’altra persona, che non sarà più libero di scegliere. Lo scopo della manipolazione è infatti il controllo emotivo dell’altro. Perché, quindi, si manipola? Per avere e mantenere il controllo sull’altro. Facendo questo non siamo in una posizione adulta, non esponiamo i nostri bisogni e non ci esponiamo al rischio del rifiuto. Sostanzialmente non ci prendiamo la responsabilità della relazione. Spesso tendiamo a vedere la manipolazione dell’altro, ma difficilmente siamo consapevoli di quella che mettiamo in campo noi. E come possiamo liberarci dalla manipolazione? In realtà serve un percorso, perché solo nel momento in cui impariamo a gestire le nostre emozioni, a conoscere ed esprimere i nostri bisogni e ad utilizzare una comunicazione non violenta, possiamo imparare anche a gestire la manipolazione nella nostra vita.
Episodio 206 – Gestire le relazioni durante la pandemia, con Lucia Giovannini

Episodio 206 – Gestire le relazioni durante la pandemia, con Lucia Giovannini

Come possiamo gestire al meglio le nostre relazioni in questo periodo di pandemia? Con Lucia Giovannini, psicologa, trainer, scrittrice e insegnante spirituale, approfondiamo il tema delle relazioni e dei meccanismi che scattano dentro di noi in questo particolare momento. Questi ultimi due anni hanno profondamente cambiato il nostro modo di stare nel mondo, di relazionarci agli altri e anche a noi stessi. Ogni esperienza, però, può essere vissuta come un’opportunità per imparare a conoscere noi stessi, le nostre emozioni e il nostro modo di relazionarci all’altro. Noi esseri umani siamo maglie di una catena e abbiamo bisogno di stare in relazioni con altri esseri umani, perché è parte del nostro tessuto. La qualità delle nostre relazioni influisce sulla qualità della nostra vita. In questo periodo di pandemia, le relazioni hanno subìto una grande ferita ed è importante curare queste ferite e riportare equilibrio e amore nelle nostre relazioni. Ciò che accade all’esterno, nel mondo esterno, è lo specchio di quello che accade dentro di noi. In questo periodo di pandemia, le dinamiche che viviamo sono spesso legate all’esasperazione, alla paura e alla rabbia. Quindi accade molto spesso che siamo reattivi ed amplifichiamo le emozioni che viviamo. Viviamo vittime di sequestri emozionali e mettiamo in atto comportamenti di lotta-fuga-immobilizzazione che hanno come effetto aggressività, chiusura o depressione: reattività pura. A questo si aggiunge la mancanza di prospettiva, la mancanza di progettualità e la difficoltà di immaginare un futuro, che destabilizza e ci rende insicuri. Come esseri umani abbiamo bisogno di progettualità, anche per il senso di “controllo” della nostra vita. La mente progetta, ha bisogno di una strada da seguire, di obbiettivi da raggiungere. La progettualità regala energia e vitalità. E questa instabilità si ripercuote necessariamente sulle nostre relazioni. Che fare? Per curare le nostre relazioni è utile promuovere il dialogo e ricollegarsi su quello che ci unisce e non su quello che ci separa e divide. Ricollegarsi al cuore.
Episodio 205 – Amore e distruzione: perché non scegliamo l’amore?

Episodio 205 – Amore e distruzione: perché non scegliamo l’amore?

Amore e distruzione sono due forze potentissime che agiscono costantemente nella nostra vita. A seconda della forza che guida i nostri comportamenti noi proviamo benessere o malessere. Noi dovremmo tendere naturalmente al benessere fisico, psichico, spirituale, ovvero all’amore, alla libertà e alla coerenza. Che cosa è che però ci fa scegliere il malessere, cioè la distruzione? Qual è l’incastro principale che ci impedisce di stare bene, di essere coerenti, di amare e di esserenell’amore? L’incastro principale è il contagio emotivo: non c’è nulla di più contagioso dell’emozione. Cosa è il contagio emotivo? Contagio emotivo vuol dire che una persona arriva con una sua emozione e la butta sull’altro e l’altro inizia a risuonare provando la stessa emozione. Diventiamo in questo modo ostaggi delle nostre emozioni. Per questo non riusciamo ad amare. Si crea un clima emotivo che produce reattività e la volontà di perseguire l’amore non riusciamo ad esercitarla. Essere contagiati vuol dire non avere la capacità di schermarsi dalle vibrazioni che arrivano e non avere capacità di risposta. O meglio vedere una sola risposta possibile alla situazione che dobbiamo affrontare. Cosa vuol dire non essere contagiati invece? Vuol dire mantenere la possibilità di rispondere in quanti più modi possibile. Il contagio emotivo ci da il grado della nostra evoluzione, libertà emotiva e maturità spirituale. Cosa fare? La chiave dell’amore, del benessere è la coerenza. L’incoerenza è l’insieme delle forze dentro di noi che vanno in direzioni diverse e opposte. Coerenza invece è andare in un’unica direzione, fare in modo che le nostre forze siano direzionate. Verso l’alto, verso la spiritualità. Ma se noi vogliamo l’amore, perché scegliamo la distruzione? Il motivo principale è il giudizio interno: la voce che ci dice che non siamo abbastanza. La mente proietta il sè ideale e ci giudica. Come reagiamo al giudice interno? Noi copriamo il giudizio con una maschera e il giudizio va nell’inconscio e succede che noi cerchiamo di ottenere la coerenza con l’incoerenza, ottenendo in questo modo proprio l’ incoerenza. Cerchiamo di portare la pace con la guerra, l’apertura con la chiusura, il cambiamento con l’immobilismo, l’armonia con il conflitto. È importante comprendere che il mondo che vediamo fuori è disarmonico, conflittuale, ma quello che c’è fuori è anche dentro di noi. Che facciamo con le parti di noi che non ci piacciono? Le odiamo e non vogliamo vederle. Facciamo guerra alle nostre parti desiderando la pace. Così creiamo disarmonia e sofferenza. Che possiamo fare per arrivare all’armonia interna? Il primo passaggio è FERMATI: finchè siamo preda del caos non possiamo raggiungerla; il secondo è Capire: scrivi i problemi che hai per comprendere che ci sono dei problemi che turbano il benessere. il terzo è Prendere consapevolezza: ogni problema esterno è uno specchio di un conflitto o di un problema interno. il quarto è Comprendere: andare a guardare cosa c’è dentro di me senza giudizio, facendo l’esperienza per scioglierlo definitivamente. Cosa ti impedisce di scegliere l’amore?
Episodio 204- Il vero amore di coppia. Domande e risposte.

Episodio 204- Il vero amore di coppia. Domande e risposte.

Cosa ci impedisce di amare veramente? Qual è la differenza tra le tre forze (eros, sesso e amore) che alimentano le nostre relazioni di coppia? Come si arriva al vero amore di coppia? Per prima cosa è necessario imparare a distinguere in maniera consapevole tra eros e innamoramento. L’ eros è la forza che ci spinge ad aprirci con l’ altro, ad interessarci all’altro e che ci fa uscire dal nostro egoismo; spinti dall’eros siamo più propensi ad abbandonare le nostre difese e a costruire una relazione di coppia; l’innamoramento invece è una fase durante la quale ci relazioniamo in coppia tendendo a vedere solo alcuni aspetti dell’altro, alcune sue caratteristiche, trascurandone altre. Con la spinta dell’eros, arriviamo poi a conoscere più approfonditamente l’altro, iniziando a vedere anche caratteristiche che non avevamo visto. Nell’ innamoramento l’eros viene scatenato da una proiezione positiva. Per poter arrivare dall’innamoramento all’amore occorre mantenere vivo l’eros. Questo però si può fare solo con una grande maturità emotiva. Eros e sesso sono degli aspetti fondamentali dell’amore. Se perdiamo l’eros, ovvero questa spinta necessaria per andare verso l’altro, allora perdiamo anche la possibilità di evolvere come coppia. Ma questo richiede un atto volontario: l’amore è infatti una spinta volontaria di apertura verso l’altro. Spesso crediamo di essere aperti all’altro e accusiamo l’altro di non essere onesto con noi; ma nella coppia restiamo ad un livello superficiale e non ci rendiamo conto di quanto alte siano le nostre difese. Aprirsi veramente all’altro, arrivare all’amore, vuol dire abbattere le difese, abbandonando pretese, lamentele e accuse nei confronti dell’altro. Spesso alziamo le difese perché abbiamo paura di soffrire e ci schermiamo pensando di evitare la sofferenza. Quando siamo nell’amore, invece, siamo consapevoli che avremo una quota di sofferenza, ma siamo disponibili ad accoglierla e ad attraversarla. Solo raggiungendo un equilibrio dinamico tra queste forze potremo sperimentare qual è il vero amore di coppia.