Episodio 312: Come superare la depressione – PRIMA PARTE

Episodio 312: Come superare la depressione – PRIMA PARTE

Cosa possiamo fare per prevenire la depressione? Quali strategie possiamo mettere in atto per poter affrontare la depressione al meglio? Vediamo alcuni punti importanti: • Stile di vita sano: alimentazione, esercizio fisico, sonno adeguato. In particolare, il sonno adeguato è fondamentale; privarsi di ore di sonno ci fa stare male; va ad influire sull’umore, sulle capacità di reagire, sulla gestione dello stress e della memoria, delle emozioni. • Tecniche di rilassamento, mindfulness e meditazione: anche queste tecniche possono influire in modo positivo nella nostra vita in modo da prevenire stati depressivi. • Coltivare relazioni sociali e intime: la mancanza di relazioni intime molto spesso porta a stati depressivi; non si tratta di relazioni sessuali; l’intimità è la capacità di creare un ambiente in cui ci sentiamo liberi di essere noi stessi, in cui possiamo sentirci liberi, in cui togliamo le maschere. Come? Mantenere contatti continui e regolari con amici e familiari; sviluppare relazioni intime significative. • Hobby e attività gratificanti: dedicare tempo a passioni e interessi personali ed esplorare nuove attività. Ma come si affronta la depressione? A seconda del livello di gravità vi sono delle strategie che possono aiutarci ad affrontare la depressione. • Per la depressione lieve, possiamo innanzitutto introdurre cambiamenti nello stile di vita; chiedere un supporto psicologico e sociale. • Per la depressione moderata è necessario affrontare una terapia psicologica che può anche prevedere l’uso di farmaci e che richiede anche la partecipazione a gruppi di supporto. • Per le forme gravi è necessario un trattamento integrato di farmaci e terapia in un rapporto terapeutico continuo e imparare a gestire le crisi.
Episodio 311 – Conoscere la depressione: livelli e sintomi

Episodio 311 – Conoscere la depressione: livelli e sintomi

Quando parliamo di depressione possiamo distinguerla e suddividerla in diversi livelli. • Livello lieve: questo livello è caratterizzato da umore triste persistente, perdita di interesse e live perdita del sonno. • Distimia: stato depressivo cronico, simile ad una depressione lieve che però dura più tempo ed è caratterizzato da bassa autostima e irritabilità. • Depressione moderata: gli stessi sintomi della lieve diventano più insistenti e si ha in aggiunta una riduzione dell’attività sociale; inoltre iniziano problemi di concentrazione • Depressione maggiore: a questo livello si aggiunge sentimenti di inutilità, pensieri suicidari. • Depressione grave con sintomi psicotici: a questo livello si aggiungono allucinazioni e deliri. Ogni sintomo è una forma di comunicazione della nostra mente. Ogni sintomo è un messaggio. Cosa vuole dirci la depressione? Ci parla di squilibri e bisogni repressi o insoddisfatti per lungo tempo, di cui non riusciamo a trovare la causa. Spesso la depressione ci parla di una fatica inutile che abbiamo fatto per reprimere i nostri bisogni. In qualche modo il corpo reagisce a questo silenziamento rispetto ai nostri bisogni, attraverso i sintomi. E questi si manifestano in seguito a stress cronico, traumi non elaborati, bisogni relazionali insoddisfatti, squilibri biochimici, necessità di cambiamento, richiesta di autocompassione, esaurimento creativo. Quindi il primo passo fondamentale è proprio dare ascolto a questi sintomi per imparare a conoscerci e riconoscere come stiamo davvero e di cosa abbiamo davvero bisogno.
Episodio 310: 4 miti sulla FELICITA sfatati dalla SCIENZA

Episodio 310: 4 miti sulla FELICITA sfatati dalla SCIENZA

Quando parliamo di felicità siamo certi di parlare di un argomento importante per tutti: chi è che non vuole essere felice? Però per poter essere felici occorre capire cosa è la felicità e provare a superare alcuni miti sulla felicità. La felicità non è una meta finale, ma un viaggio. Uno studio di Harvard dimostra che la felicità dipende principalmente dalle relazioni significative che manteniamo nella vita. La felicità non è uguale per tutti. Uno studio dell’Università della California mostra che è molto personale e unica per ciascuno. Qui è necessario comprendere che esistono due tipi di felicità: quella illusoria (legata a condizioni esterne) e quella interiore (più autentica e duratura). La ricerca ossessiva della felicità può essere controproducente. Uno studio del Journal of Happiness Studies dimostra che chi cerca ossessivamente la felicità spesso prova meno soddisfazione. La felicità non è uno stato costante o eterno. È un’abilità da coltivare per affrontare al meglio i diversi momenti della vita. Il “segreto” è la pratica della gratitudine, che è importante per apprezzare ciò che si ha nel presente. Inoltre è fondamentale imparare a osservare e essere presenti nel momento, vivendo il presente per come è.
Episodio 309: Depressione tra verità e miti

Episodio 309: Depressione tra verità e miti

In questo video proveremo a sfatare alcuni miti che ci sono intorno alla depressione. Ma cosa è la depressione? Innanzitutto occorre partire dal fatto che ognuno di noi ha una parte depressiva: quello che poi diventa un grave disturbo è l’amplificazione di un tratto che ognuno di noi ha. Diventa disturbo quando diventa pervasiva e impedisce il normale svolgimento della vita. La parte depressiva è quella parte che ci spinge al ritiro sociale; ci spinge all’autocritica e al senso di inadeguatezza, a provare rabbia verso se stessi. Altri sintomi a cui prestare attenzione sono la lamentela e la mancanza di speranza. Ci sono però dei miti sulla depressione da sfatare. Vediamone alcuni. Primo mito: la depressione è solo tristezza. La depressione non è solo tristezza. È come una nebbia che piano piano ci avvolge, che si manifesta nella perdita di interessi ed interesse per ciò che ci circonda. Secondo mito: la depressione è un segno di debolezza. In realtà non ha nulla a che vedere con la forza di volontà e quindi non è un segno di debolezza perché non dipende solo da noi. Terzo mito: se hai una buona vita non puoi essere depresso! Questo non è vero. Quarto mito: la depressione passa da sola. Bisogna chiedere aiuto quando ci rendiamo conto di averne bisogno. Quinto mito: i farmaci cambiano la personalità. Non è vero neanche questo. Sesto mito: parlare della depressione la peggiora. Non è vero: spesso crediamo che parlarne non serve a nulla. Settimo mito: colpisce solo gli adulti. Non è vero, poiché sta aumentando anche nei più giovani. Ottavo mito: la depressione è sempre causata da un evento esterno. Non è detto, poiché può essere espressione anche di altri elementi. Nono mito: se sei depresso devi solo tirarti su. Non funziona proprio così. Spesso da soli non riusciamo a superare i nostri momenti depressivi. Decimo mito: la depressione è permanente. Non è così: dalla depressione si esce con successo. È necessario trovare il modo giusto per noi.
Episodio 308 – Amore o bisogno?

Episodio 308 – Amore o bisogno?

Quando mi manca qualcosa, cosa vado a cercare? L’ esatta forma che mi completa! Sento un vuoto dentro di me e vado a cercare l’esatta forma che mi completa e credo che queste siano relazioni nutrienti; addirittura, in slanci di umanità incredibile inizio a chiamarlo amore questo. Non parlo solo di coppia, può trattarsi anche di amicizia. Quindi, bisogno, soddisfazione di quel bisogno e credo di amare quella persona e qui c’è una confusione di termini incredibile, perché quella è la soddisfazione di un bisogno carenziale: ho avuto una carenza nella mia infanzia e cerco la persona che riempia questo mio vuoto.
Episodio 307 – E’ amore? 5 passi per riconoscere l’amore

Episodio 307 – E’ amore? 5 passi per riconoscere l’amore

In questa nuova puntata di “Sentieri d’Amore,” la rubrica dedicata alle relazioni affettive, si affronta la domanda sempre più pressante: perché le coppie durano sempre meno? Quali possono essere le cause del fatto che le coppie durano sempre meno? Il punto di partenza è imparare a distinguere tra infatuazione e amore. I fattori chiave per distinguere i due sono la durata, la profondità, l’accettazione, lo sforzo e il sacrificio e l’indipendenza. Si sottolinea l’importanza di comprendere l’indipendenza come elemento fondamentale, nonostante il mito della dipendenza emotiva. Se valutiamo questi parametri possiamo comprendere cosa non funziona o non ha funzionato nelle nostre coppie e possiamo seriamente riflettere sulle nostre relazioni e utilizzare queste informazioni per la crescita personale anziché giudicare gli altri. E tu, hai mai scambiato l’infatuazione amore?