da Antonio Quaglietta | Nov 13, 2018 | Podcast
La domanda che più spesso mi viene posta sulle convinzioni è: se conosco i miei pensieri, posso comportarmi in maniera diversa? In realtà le convinzioni sono pensieri particolari e molto spesso sono pensieri inconsci. Che cosa sono? Sono dei filtri con cui ci rapportiamo alla realtà, quindi siamo immersi nelle nostre convinzioni come un pesce è immerso nell’acqua, non ce ne rendiamo conto. Già portare una convinzione a consapevolezza è riuscire a gestire quella convinzione. Le convinzioni hanno un solo scopo: una convinzione serve per continuare a vivere, dimostrare che è vera!
da Antonio Quaglietta | Nov 8, 2018 | Podcast
Il cambiamento ha le sue regole e se ne conosciamo bene il funzionamento possiamo sfruttarlo a nostro vantaggio e poter così cambiare in maniera efficace e consapevole. Quali sono le 4 regole o pilastri del cambiamento? Te ne parlo in maniera approfondita in questo audio
da Antonio Quaglietta | Nov 5, 2018 | Podcast
Quello che succede nelle relazione è quello di sentire di non poter stare senza l’altro. Questa idea del ‘tu sei la mia vita’, ‘senza te non esisto’ ci viene mostrata in tutti i film holliwoodiani, tutti i romanzi, a Sanremo… dando ragione a questo tipo di cultura, abbiamo creato le basi dentro di noi per un’idea distorta dell’ amore, che è un’idea di privazione piuttosto che di abbondanza, cioè l’amore vero è condividere – dividere con un’altra persona – e quindi aggiungere qualcosa alla nostra #vita. Invece abbiamo preso questa idea dell’amore come privazione e da qui crediamo che soprattutto nei rapporti di coppia il fatto di dipendere dall’altra persona possa avere una sua valenza positiva. Questo non è assolutamente vero e deriva da una specifica ‘debolezza’ e consideriamo l’altra persona il centro della nostra vita.
da Antonio Quaglietta | Nov 1, 2018 | Podcast
Di che cosa abbiamo davvero bisogno? E chi ha bisogno di determinate cose? Gli unici bisogni, reali, concreti, quelli che anche un neonato ha sono bisogni relazionali. Oggi la psicologia, la spiritualità, le neuroscienze ci dicono che il nostro bisogno primario è il bisogno di amore. Abbiamo conferme neuroscientifiche che mostrano che un neonato ha più bisogno di accudimento e di amore che non di cibo. Il nutrimento non è il cibo, il nutrimento relazionale è ancora più importante del cibo. E se il nostro bisogno reale è quello di stare in relazione, è quello di sentirsi amati, ma soprattutto è quello di amare, come mai poi ci creiamo tanti altri bisogni? Perché abbiamo poi bisogno di essere approvati? Perché abbiamo poi bisogno di essere considerati bene dalle persone? Perché abbiamo bisogno del giudizio positivo? Perché abbiamo poi bisogno dei beni materiali e continuiamo a riempirci la vita di oggetti che non servono a niente? Sostanzialmente noi abbiamo bisogno di amore e tutta la nostra cultura ci insegna che per essere amato devi avere delle caratteristiche. Dentro di noi c’è un bambino che vuol essere amato, sicuramente abbiamo delle carenze, cioè nella nostra infanzia i nostri genitori a un certo punto non ci hanno amati totalmente e quindi abbiamo anche le nostre ferite d’amore. Io ho bisogno di essere amato, la società, la cultura in cui viviamo, la scuola – dove ti insegnano che c’è il primo della classe, il secondo, competizione, poi anche in famiglia i paragoni continui, poi la società che è basata su premi, punizioni e sui voti ci inculcano che per essere amati dobbiamo essere bravi o dobbiamo essere i migliori. L’ultimo passaggio preciso è il marketing che ti dice che se vuoi sembrare il migliore compra una bella maglia con un logo sopra perché questo è solo per i migliori (…) e ci vendono un sacco di cose inutile perché compensiamo i veri bisogni. Qual è la buona notizia? E’ che possiamo imparare a prenderci cura noi di noi stessi.
da Antonio Quaglietta | Ott 29, 2018 | Podcast
Molte persone rimangono deluse nelle relazioni perché l’altra persona non si prende cura di loro. Le relazioni possono essere tra le più diverse: parliamo di genitori, fino a coppia e amici. Perché ci sentiamo spesso abbandonati nelle relazioni? Abbandonati significa che sentiamo che l’altro non ci vuole bene quanto noi vogliamo bene a lui, non ci tratta bene, non ci dà quello che ci aspettiamo da quella relazione, non ci dà quello che noi diamo a lui, come se la relazione fosse uno scambio commerciale. Perché sentiamo questo? Perché sostanzialmente siamo noi ad abbandonarci! (…)
da Antonio Quaglietta | Ott 24, 2018 | Podcast
Quando siamo presenti è difficile, veramente difficile non essere grati, perché non c’è nulla che ci manca. (…) Se in questo preciso momento vi chiedete cosa vi manca, la risposta è niente! (…) Sono vita, sono pieno dell’unica cosa che conta: la vitalità, l’energia, l’#Essere. Noi siamo esseri divini, esseri spirituali che però si riducono per i condizionamenti sociali a un ammasso di pensieri che cammina, sempre assenti, sempre con pensieri economici; pensieri di difesa: devo difendere me stesso da chi mi tratta male; #pensieri separativi. Sperimentate più volte al giorno la Presenza – è il più bel regalo che possiate fare a voi stessi. Fermarvi, dovunque siete, qualunque cosa state facendo, fermatevi un attimo e tornate al #respiro. La mente viaggia su due canali: l’attenzione noi possiamo tenerla o focalizzata o diffusa. Quando l’attenzione è diffusa andiamo dietro a tutto ciò che accade nella nostra mente e la nostra mente funziona per flash, esattamente come i bip, le notifiche dei messaggi, che sono niente a confronto con i bip che abbiamo in mente e ciò avviene quando noi manteniamo questa attenzione diffusa. Quando noi impariamo a focalizzare l’attenzione e a farla diventare concentrazione entriamo letteralmente in altri stati di coscienza, stati molto più produttivi – non in termini economici – stati di vitalità piena. Il messaggio che dobbiamo diffondere è che non siamo delle macchine: tutto questo discorso sulla produttività, sull’essere efficienti ed efficaci ci sta riducendo a macchine. Tornare presenti ci permette di affrontare meglio i problemi. (…) Se mi arrabbio, se perdo di presenza, se lascio che i miei pensieri determinino i miei stati d’animo, se concentro tutta l’attenzione su quello che non va, sto meglio o sto peggio? Fatevi spesso questa domanda perché noi abbiamo il dovere verso noi stessi di essere felici, di essere sereni, di garantire a noi stessi il bene, non il male. La vita ci mette davanti diverse situazioni, affrontarle con il massimo della presenza ci garantisce serenità e soprattutto crescita.
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