Episodio 312: Come superare la depressione – PRIMA PARTE

Episodio 312: Come superare la depressione – PRIMA PARTE

Cosa possiamo fare per prevenire la depressione? Quali strategie possiamo mettere in atto per poter affrontare la depressione al meglio? Vediamo alcuni punti importanti: • Stile di vita sano: alimentazione, esercizio fisico, sonno adeguato. In particolare, il sonno adeguato è fondamentale; privarsi di ore di sonno ci fa stare male; va ad influire sull’umore, sulle capacità di reagire, sulla gestione dello stress e della memoria, delle emozioni. • Tecniche di rilassamento, mindfulness e meditazione: anche queste tecniche possono influire in modo positivo nella nostra vita in modo da prevenire stati depressivi. • Coltivare relazioni sociali e intime: la mancanza di relazioni intime molto spesso porta a stati depressivi; non si tratta di relazioni sessuali; l’intimità è la capacità di creare un ambiente in cui ci sentiamo liberi di essere noi stessi, in cui possiamo sentirci liberi, in cui togliamo le maschere. Come? Mantenere contatti continui e regolari con amici e familiari; sviluppare relazioni intime significative. • Hobby e attività gratificanti: dedicare tempo a passioni e interessi personali ed esplorare nuove attività. Ma come si affronta la depressione? A seconda del livello di gravità vi sono delle strategie che possono aiutarci ad affrontare la depressione. • Per la depressione lieve, possiamo innanzitutto introdurre cambiamenti nello stile di vita; chiedere un supporto psicologico e sociale. • Per la depressione moderata è necessario affrontare una terapia psicologica che può anche prevedere l’uso di farmaci e che richiede anche la partecipazione a gruppi di supporto. • Per le forme gravi è necessario un trattamento integrato di farmaci e terapia in un rapporto terapeutico continuo e imparare a gestire le crisi.
Episodio 310: 4 miti sulla FELICITA sfatati dalla SCIENZA

Episodio 310: 4 miti sulla FELICITA sfatati dalla SCIENZA

Quando parliamo di felicità siamo certi di parlare di un argomento importante per tutti: chi è che non vuole essere felice? Però per poter essere felici occorre capire cosa è la felicità e provare a superare alcuni miti sulla felicità. La felicità non è una meta finale, ma un viaggio. Uno studio di Harvard dimostra che la felicità dipende principalmente dalle relazioni significative che manteniamo nella vita. La felicità non è uguale per tutti. Uno studio dell’Università della California mostra che è molto personale e unica per ciascuno. Qui è necessario comprendere che esistono due tipi di felicità: quella illusoria (legata a condizioni esterne) e quella interiore (più autentica e duratura). La ricerca ossessiva della felicità può essere controproducente. Uno studio del Journal of Happiness Studies dimostra che chi cerca ossessivamente la felicità spesso prova meno soddisfazione. La felicità non è uno stato costante o eterno. È un’abilità da coltivare per affrontare al meglio i diversi momenti della vita. Il “segreto” è la pratica della gratitudine, che è importante per apprezzare ciò che si ha nel presente. Inoltre è fondamentale imparare a osservare e essere presenti nel momento, vivendo il presente per come è.
Episodio 308 – Amore o bisogno?

Episodio 308 – Amore o bisogno?

Quando mi manca qualcosa, cosa vado a cercare? L’ esatta forma che mi completa! Sento un vuoto dentro di me e vado a cercare l’esatta forma che mi completa e credo che queste siano relazioni nutrienti; addirittura, in slanci di umanità incredibile inizio a chiamarlo amore questo. Non parlo solo di coppia, può trattarsi anche di amicizia. Quindi, bisogno, soddisfazione di quel bisogno e credo di amare quella persona e qui c’è una confusione di termini incredibile, perché quella è la soddisfazione di un bisogno carenziale: ho avuto una carenza nella mia infanzia e cerco la persona che riempia questo mio vuoto.
Episodio 305 – RELAZIONI EQUILIBRATE: 5 segni per riconoscerle

Episodio 305 – RELAZIONI EQUILIBRATE: 5 segni per riconoscerle

Ognuno di noi desidera delle relazioni sane, equilibrate e nutrienti. Quali sono i fattori per poter dire che le nostre relazioni sono equilibrate? In questo video vediamo cinque fattori chiave per valutare e migliorare l’equilibrio nelle relazioni interpersonali, poiché una relazione equilibrata è fondamentale per il benessere emotivo. Il primo fattore sottolinea l’importanza di una valutazione pratica delle dinamiche relazionali, come la divisione delle responsabilità e delle decisioni quotidiane. Una relazione può essere paragonata a un ponte sospeso, che regge solo se entrambe le parti contribuiscono in modo equo. Il secondo punto evidenzia l’importanza di sentirsi valorizzati nella relazione e di portare valore ad essa. È fondamentale non solo aspettarsi di essere valorizzati dall’altro, ma anche valorizzare sé stessi e il proprio ruolo nella relazione. Il terzo aspetto riguarda la gestione delle aspettative: è essenziale confrontarle con la realtà e accettare l’altro per ciò che è, evitando di creare squilibri dovuti a aspettative irrealistiche. Il quarto punto sottolinea l’importanza dell’autocura all’interno della relazione. Non bisogna delegare completamente all’altro il proprio benessere emotivo, ma essere capaci di prendersi cura di sé stessi per mantenere un equilibrio sano. Infine, il quinto fattore riguarda il bilanciamento emotivo: è necessario accettare e gestire le diverse emozioni che caratterizzano una relazione, evitando di essere sopraffatti dalle emozioni negative e mantenendo un equilibrio tra positività e negatività. Cerchiamo e creiamo relazioni “belle” che portino energia e soddisfazione e benessere nella nostra vita.
Episodio 304 – Sono troppo buono: supera la COMPIACENZA

Episodio 304 – Sono troppo buono: supera la COMPIACENZA

Sono troppo buono: supera la COMPIACENZA In questo video parleremo del concetto di essere “troppo buoni”, spesso usato per descrivere persone che non sanno dire di no e non riescono a mantenere i propri confini. Essere “troppo buoni” significa spesso non saper dire di no, non riuscire a mantenere i propri confini e non essere autentici. Questo può portare a malessere sia relazionale che personale. In questo estratto del seminario, attraverso interazioni, esercizi e storie dei partecipanti, esploriamo come superare questa difficoltà. Spesso ci etichettiamo come “troppo buoni” per giustificare comportamenti compiacenti. La bontà genuina non porta sofferenza, mentre la compiacenza, ovvero l’incapacità di dire di no per paura di essere giudicati negativamente, sì. Spesso è difficile dire di no per timore di apparire maleducati o irrispettosi. Tuttavia, la vera bontà risiede nell’equilibrio tra il proprio benessere e quello degli altri. E’ di fondamentale importanza riconoscere i propri bisogni e di esprimerli senza paura. Questo non è segno di egoismo, ma di autenticità e rispetto per sé stessi e per gli altri.
Episodio 302 – L’arte delle buone relazioni

Episodio 302 – L’arte delle buone relazioni

Spesso noi abbiamo un’idea di cosa rappresenta una buona relazione. Altrettanto spesso, però, ci aspettiamo che siano gli altri a soddisfare questi requisiti. Il punto da cui partire è chiederci quale parte di noi entra in relazione con l’altro. E’ la parte adulta o quella egoica? Quale parte di noi si relaziona con l’altro? A seconda di quale parte si relaziona, cambiano le relazioni. Le buone relazioni sono quelle in cui si vuole il confronto; questa è la parte adulta. Dall’altro lato c’è la parte bambina che vuole conferme. Nelle buone relazioni vogliamo prenderci cura dell’altro; la parte bambina però richiede/pretende attenzione e soddisfazione dei propri bisogni. Le relazioni sono sempre dinamiche e non devono essere rigide e ferme. Nelle buone relazioni funziona la comunicazione aperta, mentre nelle relazioni infantili si può parlare di manipolazione emotiva. Come capire se siamo nel sé inferiore? Innanzitutto bisogna riconoscere il nostro ego. Comprendere quando scatta il nostro ego, con chi, in quale situazioni; imparare poi gradualmente ad integrarlo. Fiducia e libertà sono altre due caratteristiche del nostro sé superiore, cioè quelle parti di noi adulte che tendono a relazioni sane; dall’altro lato troviamo il senso del possesso e del controllo. Ognuno di noi ha dentro tutte queste spinte. Dobbiamo toglierci l’ideale delle buone relazioni e comprendere che anche le buone relazioni sono un arte: richiedono impegno, cura, attenzione, sforzo.