da Antonio Quaglietta | Set 6, 2024 | Podcast, emozioni (video), relazioni (video), struttura dell’amore (video)
In questa nuova puntata di “Sentieri d’Amore,” la rubrica dedicata alle relazioni affettive, si affronta la domanda sempre più pressante: perché le coppie durano sempre meno? Quali possono essere le cause del fatto che le coppie durano sempre meno? Il punto di partenza è imparare a distinguere tra infatuazione e amore. I fattori chiave per distinguere i due sono la durata, la profondità, l’accettazione, lo sforzo e il sacrificio e l’indipendenza. Si sottolinea l’importanza di comprendere l’indipendenza come elemento fondamentale, nonostante il mito della dipendenza emotiva. Se valutiamo questi parametri possiamo comprendere cosa non funziona o non ha funzionato nelle nostre coppie e possiamo seriamente riflettere sulle nostre relazioni e utilizzare queste informazioni per la crescita personale anziché giudicare gli altri. E tu, hai mai scambiato l’infatuazione amore?
da Antonio Quaglietta | Ago 30, 2024 | Podcast, emozioni (video), relazioni (video), struttura dell’amore (video)
Che cos’è una relazione? Per poter comprendere il senso ed il significato delle relazioni, bisogna partire da cosa relazione significa per ognuno di noi. Infatti ognuno attribuisce un significato diverso al termine relazione. Se per relazione io intendo conflitto e se chi mi sta di fronte intende comunione, non solo sarà difficile essere in relazione, ma anche semplicemente parlarsi. Relazione, in generale, vuol dire essere connessi, tant’è vero che tutto è in relazione, perché in qualche modo, a qualche livello siamo tutti connessi. Nella nostra vita, sperimentiamo sia ottime relazioni che pessime relazioni. Per iniziare a costruire delle relazioni armoniche, vere e sane, occorre partire dalla relazione fondamentale con noi stessi. Che vuol dire avere una relazione con se stessi? Se io sono uno, con chi devo essere in relazione? In realtà, noi siamo fatti da parti, che sono in relazione tra di loro. Al nostro interno possiamo riconoscere tre macro-sistemi che possiamo definire sè superiore, sè inferiore e maschera. Questi sistemi sono fatti da ulteriori parti e sono in relazione tra loro. Quando entriamo in relazione con gli altri, entrano in gioco una serie di meccanismi, che determinano il tipo di relazione che noi instauriamo con l’altro. E queste relazioni possono essere nutrienti o possono essere velenose. Tutti, in realtà, sperimentiamo entrambe i tipi di relazione. E tu, che tipo di relazioni coltivi?
da Antonio Quaglietta | Gen 13, 2024 | Podcast, emozioni (posdcast), relazioni (poscast), relazioni (video), struttura dell’amore (video)
La magia di dire grazie. Gratitudine e speranza sono i due sentimenti che maggiormente dobbiamo imparare a coltivare. Perché ci fanno un gran bene. La gratitudine è uno stato di apprezzamento per qualcosa di interno o di esterno a noi. Quando siamo nella gratitudine noi apprezziamo ciò che siamo, ciò che abbiamo, ciò che l’altro fa per noi. Quando spostiamo il focus sulla gratitudine cambia il nostro stato psicofisico, mentale, spirituale. E ci sono tante ricerche che ne testimoniano i benefici. Ma nonostante i tanti benefici noi la pratichiamo poco. Perché? Perché? Perché diamo troppe cose per scontato. Viviamo come assuefatti a ciò che proviamo. Ci sono 3 tipi di gratitudine e gli effetti che si possono avere cambiano a seconda del tipo a: • Essere grati a se stessi: questo tipo di gratitudine può essere considerato un vero e proprio antidoto per l’autogiudice, per il giudice interno; • Essere grati agli altri: questo tipo di gratitudine cambia il clima relazionale • Essere grati a Dio e alla Vita: questo tipo di gratitudine genera accettazione, diminuisce la rabbia e il senso di ingiustizia e quindi stiamo meglio. Essere grati ci fa essere meno nel confronto con gli altri. La gratitudine è consapevolezza. Quando non siamo grati siamo in uno stato di inconsapevolezza. Ricorda: se vuoi essere beato impara ad essere grato. Quali sono i tuoi motivi di gratitudine?
da Antonio Quaglietta | Nov 3, 2020 | relazioni (video), video
Comunicazione: perchè reagiamo così? La comunicazione con l’altro è lo specchio della comunicazione che abbiamo con noi stessi. Che linguaggio utilizziamo con noi stessi? Quale con gli altri? Che tipo di comunicazione utilizzi? Il nostro linguaggio influenza come ci sentiamo. Conoscere i nostri schemi interni, i nostri canali comunicativi preferenziali, quelli che usiamo più spesso, è fondamentale per imparare a comunicare in modo efficace. Per imparare a farlo, è necessario partire dalla distinzione delle tre aree del cervello che vengono chiamate in causa, in quanto essere umani, nelle nostre relazioni. *Cervello rettiliano, è quella parte che assolve solo ai compiti di base, gestisce gli istinti primari ed ha il compito di assicurare la sopravvivenza. *Cervello mammifero, invece, si preoccupa di bisogni più complessi, come la socialità, la gestione delle emozioni, i sentimenti e l’attaccamento. *La neocorteccia, infine, è la sede del ragionamento, del comportamento sociale, della regolazione emotiva e del linguaggio evoluto. Conoscere questa distinzione ci permette, se lo comprendiamo, di capire che la comunicazione agisce a più livelli. Noi molto spesso confondiamo i livelli. Quando vogliamo produrre cambiamento in noi e negli altri, dobbiamo aver presente questa ripartizione e quale livello viene chiamato in causa nella nostra comunicazione. Cosa accade nella comunicazione? Quali effetti produce una frase semplice dentro di noi? A cosa reagiamo? La maggior parte delle nostre reazioni emotive dipende da quali canali comunicativi attiviamo. In ogni comunicazione ci sono i seguenti canali: – Le aspettative che io penso abbiano su di me – Il giudizio su di me – Le Informazioni che l’altro dà di sé – Che relazione si instaura tra me e l’altro In ogni scambio questi 4 elementi vanno tenuti d’occhio, perché se siamo su canali diversi non ci ritroviamo, se invece impariamo a sintonizzarci, miglioriamo la nostra comunicazione e, quindi, anche le nostre relazioni. E tu, quale canale comunicativo utilizzi maggiormente? Fammi sapere nei commenti, Antonio
da Antonio Quaglietta | Nov 3, 2020 | relazioni (video), video
Comunicazione qual è il tuo canale comunicativo primario? Qual è il canale comunicativo che utilizzi principalmente? Come leggi la comunicazione con l’altro? La comunicazione è un mondo complesso, in cui entrano in gioco tantissimi fattori diversi. Possiamo vedere il mondo della comunicazione attraverso quattro parametri, che utilizziamo anche come filtri nella nostra stessa comunicazione. Questi parametri, che compongono il cosiddetto quadrato della comunicazione, sono contenuto, relazione, appello e rivelazione di sè. A seconda del canale comunicativo che utilizziamo, noi diamo una lettura diversa del messaggio che ci arriva. Ovvero, diamo uno specifico significato a seconda di come leggiamo il messaggio ricevuto, in base al canale che utilizziamo. Il punto è capire, per iniziare a conoscersi sempre meglio, quale di questi canali utilizziamo e sfruttiamo per soddisfare uno dei bisogni principali degli esseri umani: quello di essere amati. Ed è proprio attraverso il nostro mondo comunicativo che possiamo arrivare ad una profonda consapevolezza dei nostri meccanismi interni. Spesso, infatti, invece di contestualizzare siamo sulla relazione e drammatizziamo. Facciamo di un particolare piccolo la definizione della relazione. E diciamo, o meglio accusiamo, l’altro di non capirci. Conoscere quale canale comunicativo utilizziamo nella nostra comunicazione diventa quindi fondamentale per migliorare proprio la nostra comunicazione e quindi le nostre relazioni. E tu, quale canale comunicativo utilizzi maggiormente? Fammi sapere nei commenti, Antonio
da Antonio Quaglietta | Nov 3, 2020 | relazioni (video), video
Maschile e femminile: comunicazione possibile? Maschile-femminile: due mondi molto diversi; due tipi di linguaggio molto diversi; due livelli di comunicazione molto diversi. E’ possibile, allora, che maschile e femminile comunichino tra di loro? E’ possibile comunicare efficacemente in coppia? In questo video approfondiamo la comunicazione tra il maschile e il femminile, non riferendoci soltanto alla comunicazione in coppia, ma vedendo anche come comunicare bene con gli altri, utilizzando, in modo coerente ed efficace, le modalità maschili e femminili a seconda delle situazioni. Il maschile trova soluzioni, risolve problemi, ha un pensiero lineare e, sostanzialmente, razionale; il femminile vuole parlare, vuol condividere e dialogare e, soprattutto, vuole sentirsi sostenuto nelle difficoltà ed è, generalmente, più emotivo. Maschile e femminile come possono allora comunicare bene? il primo passo è comprendere il canale da cui parte la comunicazione, tenendo sempre presente che in ogni comunicazione c’è l’aspetto relazionale e l’aspetto del contenuto. A livello di relazione cosa sta comunicando l’altro? A livello di contenuto cosa sta dicendo? il passo successivo è sintonizzarsi sull’altro e comprendere il suo canale di comunicazione. in questo modo, possiamo imparare come comunicare bene con gli altri e far dialogare in modo efficace il maschile col femminile. E tu, riconosci la parte maschile e la parte femminile nella tua comunicazione? Sai utilizzarle in modo efficace nella comunicazione? Fammi sapere nei commenti, Antonio
Commenti recenti